Questa attenzione alla biodiversità ha reso la cantina un riferimento per chi cerca vini legati alla storia e all’identità locale. Pur affermandosi a livello nazionale e partecipando ad eventi internazionali
come il Vinitaly, l’accoglienza è rimasta calorosa e familiare.
Con l’arrivo della figlia, l’azienda ha introdotto visioni moderne e tecniche innovative, come l’affinamento in legno, ampliando i mercati ma restando fedele alla sua missione: produrre
vini che raccontano una storia autentica, dove tradizione e innovazione si incontrano.
Le nostre radici
La nostra storia
Nata da radici profonde e da una forte dedizione familiare, questa cantina è frutto di un lungo cammino iniziato nell' ottocento quando i Miotti arrivano a coltivare il colle di Santa Lucia a Breganze. Sarà poi Firmino che si troverà a raccogliere l’eredità della propria terra dal nonno Pietro e dal papà Francesco e trasformarla in un progetto di vita. Fin da subito, il lavoro nei vigneti è stato guidato da un profondo rispetto per le tradizioni contadine e da una costante ricerca della qualità.
Firmino Miotti è un personaggio che incarna il legame profondo tra tradizione e modernità, tra terra e cultura, e, soprattutto, tra amicizia e passione per la vita rurale. Originario di Breganze, un piccolo paese della provincia di Vicenza, Firmino ha dedicato la sua vita alla gestione della cantina di famiglia, continuando l’opera del padre con grande amore per la terra e una ferma convinzione nel recupero delle varietà locali di uva. Ma quello che lo distingue non è solo il suo talento come viticoltore, ma la sua capacità di stringere legami umani profondi, come quello con i suoi grandi amici, in particolare con Virgilio Scapin.

La viticoltura qui non è mai stata solo un mestiere, ma un’arte, un impegno quotidiano fatto di attenzione, pazienza e passione. L'azienda ha saputo mantenere intatta l’autenticità dei saperi antichi,
tramandati da padre a figlia, pur aprendosi con intelligenza alla contemporaneità, con tecniche e visioni capaci di valorizzare il prodotto senza snaturarne l’anima.
Tra gli elementi distintivi dell’azienda spicca la tutela di antiche varietà locali quasi scomparse, come il Gruajo, il Pedevendo, la Marzemina bianca (chiamata anche Sampa’ o Sampagna) e il Groppello, espressioni
autentiche del territorio di Breganze.
Firmino Miotti
Era ancora un ragazzo, Firmino, quando negli anni Cinquanta si trovò a dover raccogliere il testimone del padre, scomparso troppo presto. Ma ecco che con coraggio e determinazione, prese in mano le redini della cantina di famiglia, affondando le mani nella terra che aveva visto crescere generazioni prima di lui. Da allora, non ha mai smesso di prendersene cura con dedizione quasi viscerale. I gesti appresi dal nonno – l’arte di potare, il rispetto per i tempi della vite, l’attenzione ai dettagli – sono rimasti intatti, come un’eredità preziosa. Eppure Firmino ha saputo anche guardare avanti, accogliendo il cambiamento, sperimentando con intelligenza, per offrire ai suoi clienti non solo un vino, ma una storia da assaporare: quella di una tradizione che vive nel presente con la stessa autenticità di un tempo.
Franca Miotti
La figlia Franca diventa sommelier nel 1992 ed inizia a formarsi come degustatrice. Dopo la laurea in Scienze Politiche a indirizzo economico presso l’Università di Padova, nel 1996 entra nell’azienda di famiglia, occupandosi inizialmente del settore commerciale. Nel 1997 approfondisce la sua preparazione con corsi di viticoltura ed enologia all’École d’Œnologie dell’Università di Bordeaux II, in Francia, e corsi di degustazione e panel test. Dagli anni 2000, dopo aver frequentato la Scuola a Fini Speciali in Enologia dell’Università di Padova a Conegliano, si dedica in modo stabile al lavoro in cantina, dove oggi ricopre il ruolo di responsabile, unendo competenza, passione e visione.